Il 28 aprile 2025 si è tenuta la riunione del Direttivo della Consulta Regionale per i Problemi della Disabilità e dell’handicap nel corso della quale è stata approfondita la conoscenza dell’esperienza “Casa degli Amici” realizzata in applicazione della legge 112/2016 (Dopo di Noi).
Svoltasi proprio nella sede della Casa degli Amici -Trust Fratelli Trinchieri di San Vito Romano, l’iniziativa ha visto coinvolti i rappresentati del Direttivo e alcuni ospiti istituzionali: l’On. M. Pasquali – Sindaco Comune San Vito Romano, l’Avv. O. Guglielmino, la Dr.ssa E. Gentili Asl Roma 5, la Dr.ssa I. Marchetti, la Famiglia Laps e la Dr.ssa Zizi.
Dopo i doverosi saluti istituzionali, il dibattito si è incentrato sulla legge “Dopo di Noi” e sulle declinazioni operative delle quali l’esperienza “Casa degli Amici” rappresenta un fiore all’occhiello per il territorio.
L’intervento finale del Presidente di UFHA, Guido Trinchieri, ha puntata ad illustrare attraverso delle slide (in allegato al presente articolo, insieme al verbale della riunione) il percorso che ha portato alla costituzione del Trust Fratelli Trinchieri e della Casa degli Amici.
Il Presidente dell’Ufha, Guido Trinchieri, è stato ospite del podcast di Radio FinestrAperta del 20 giugno 2024 per parlare delle tutele previste per le persone con disabilità quando si trovano senza il supporto familiare e quelle previste per il Durante Noi.
È il momento dei bilanci e delle riflessioni. L’associazione in quest’ultimo periodo ha dovuto affrontare le pratiche per l’adeguamento alle norme imposte dalla riforma del Terzo Settore. Procedure che per le dimensioni e le risorse umane dell’associazione sono risultate piuttosto complicate. La nuova carta intestata è un po’ la sintesi di questo percorso.
Unitamente al direttivo si è voluta continuare una storia che dura da quaranta anni. Il 28 ottobre del 1983 veniva registrato l’atto con cui Cecilia Cattaneo, Rita Lodi, Natalina Boffino, Ornella Schilardi, Giuliana Pipparelli, Sabina Antonietta Matarrese, Milena Greco, Domenica Antonia Porelli davano vita all’associazione. Lungo ed impegnativo sarebbe ripercorrere la storia delle nostre lotte, diciamo soltanto che ad esse si devono cambiamenti epocali che hanno dato, per la prima volta nella storia, dignità umana alle persone con disabilità; tuttavia, i diritti delle persone con disabilità e delle famiglie che se ne prendono cura, in particolare il diritto ad una vita adulta dignitosa indipendente dal tipo di disabilità, un “dopo di noi” che non escluda le persone a più alto carico assistenziale, continuano a motivare l’azione dell’associazioni a tutti i livelli ed in tutte le sedi.
Molti soci e membri del direttivo sono presenti, spesso da protagonisti, ai diversi livelli di rappresentanza: dalle consulte municipali alla consulta regionale, fino alle sedi istituzionali più prestigiose; con audizioni alla Camera ed al Senato per emendare provvedimenti legislativi che ci riguardano. L’UFHA è nel direttivo della FISH fa parte del Forum delle Associazioni Familiari.
Per continuare però nella nostra azione, per fare in modo che essa sia efficace e penetrante, c’è bisogno della vostra partecipazione, c’è bisogno del ricambio generazionale, c’è bisogno, in sintesi, che l’associazione continui ad essere vitale. Chiediamo il vostro sostegno effettuando il rinnovo della vostra iscrizione per la quale potete utilizzare il bollettino accluso, inoltre potete destinare all’Associazione il vostro 5 per mille seguendo le indicazioni in allegato.
Il presidente e tutto il direttivo si autofinanziano! Le entrate del 5 per mille e delle iscrizioni contribuiscono alle spese necessarie a supportare la sezione sportiva e le iscrizioni alle federazioni, spese postali ecc. Il vostro sostegno è necessario a livello operativo, concreto ed umano soprattutto.
Mi è gradita l’occasione per fare a tutti voi auguri sentiti per le prossime festività. Con amicizia un saluto cordiale,
Cronaca amichevole e non professionale di sie giorni di una esperienza intensamente sportiva, sportivamente inclusiva, inclusivamente globale, globalmente concorde, concordamente esaminata, discussa e vissuta.
Palermo, 20-23 ottobre 2023
Il 18 ottobre 2023 parte con valigie, zaini e borsoni una delegazione del POLO LUMIERE della ASL Roma 1 formato da 12 atleti della gloriosa squadra OTTOVOLANTE guidati dall’A.S. Dott. Pasquale Russo supporter cronico della squadra che non ama nascondersi dietro le competenze professionali, dal Sig. Renzo Medas Consigliere Delegato per lo Sport UFHA APS ASD , da due operatori tecnici Simone Cuozzo e Andrea Clementi e due assistenti accompagnatori della Coop. IL BRUTTO ANATROCCOLO, Marco Pirolli e Andrea Fratini per vivere questa sempre nuova esperienza del Campionato Italiano FISDIR. Due pullmini, 18 persone, CASALETTO, NAPOLI, IMBARCO PER PALERMO dove sbarchiamo il 19, ci si alloggia all’Hotel Athenaeum e ci si prepara per domani. In una, pacata ma non troppo, riunione tecnica il Delegato tecnico nazionale FISDIR ha messo in evidenza una decisa volontà di valorizzare al massimo gli atleti più tecnicamente dotati che possono formare uno squadrone agonistico e… perché no, una grande nazionale da esibire per gli stadi del mondo. Nella stessa riunione erano presenti i responsabili delle ASD che hanno apprezzato le ambizioni della FISDIR purché queste non siano a discapito dei progetti riabilitativi della maggior parte delle ASD che hanno come obiettivo principale non quello di caparbiamente arrivare ma soprattutto quello di serenamente partecipare tutti con le proprie capacità e le stesse opportunità.
Lo sport è salute. Lo sport è di tutti. Lo sport e inclusione, non esclusione.
Il 20 ottobre iniziano le preselezioni che promuovono la nostra squadra nella Serie B della Sezione Promozionale. Finalmente inizia il Campionato che si articola in due gironi: A e B. Vinciamo tutte le partite del girone A e stiamo in finale che ci vede, domenica 23 ottobre alle ore 10.00 faccia a faccia col vincitore del girone B. L’ansia, lo stress, la voglia di vincere e sicuramente una evidente inferiorità rispetto all’avversario ci hanno riservato un po’ di delusione, qualche lacrimuccia e comunque un meritato secondo posto.
POLO LUMIERE UFHA OTTOVOLANTE MEDAGLIA D’ARGENTO CAMPIONATO ITALIANO CALCIO A CINQUE FISDIR SERIE B PROMOZIONALE ANNO 2023
Facciamo i nostri più sinceri complimenti alla squadra A.S.H.D. Novara APS neoclassificata CAMPIONE D’ITALIA della serie B Promozionale FISDIR 2023. Corre l’obbligo di ringraziare il Responsabile del Unità Organizzativa Disabili Adulti e del Polo Lumière della ASL Roma 1 Dott. Alessandro Paris che ci ha finanziato la trasferta a Palermo ed haseguito da Roma con vero interesse tutte le fasi del Campionato. Un grazie doveroso a VIVI SANO SPORT di Palermo e alla delegazione FISDIR organizzatoridell’evento. Forse dimentico qualcuno ma a rigor di logica e per la par condicio dovrei ringraziare ROMA CAPITALE che finanzia la ASL, la Regione Lazio che finanzia Roma Capitale, Lo Stato chefinanzia la Regione, i Cittadini Italiani che finanziano lo Stato. E allora ringraziamoci tutti a vicenda e porgiamo un grazie speciale ai 160 atleti delle 16 ASD intervenute da tutta Italia e diamo un calorosissimo riconoscente abbraccio ai nostri simpatici ragazzi dell’OTTOVOLANTE che hanno saputo dare il massimo con impegno ed estremagenerosità.
Ciao Palermo. Si torna a casa. Con la coppa, le medaglie e tanta voglia di riprovarci.
Il 18 novembre 2022 si terrà il convegno dal titolo “Disabilità e percorsi di autonomia”.
L’evento, organizzato dal Distretto Socio Sanitario RM 5.5, si terrà presso il Teatro Caesar di San Vito Romano (RM) a partire dalle ore 10.00. Nel corso della giornata si alterneranno gli interventi di istutuzioni, esperti e rappresentanti di associazioni che riporteranno le esperienze sul territorio legate alla gestione delle politiche, degli interventi e dei percorsi di autonomia delle persone con disabilità e del lor impatto sulle famiglie di provenienza.
Per il convegno è stato richiesto l’accreditamento ECM per le professioni sanitarie e l’accreditamento di crediti formativi CFU per gli assistenti sociali.
Inoltre, è previsto il servizio di interpretariato LIS a cura della Coop. Segni di Integrazione.
Per partecipare all’evento è necessario scaricare il modulo in allegato ed inviaro via email all’indirizzo convegno18novembre@libero.it.
10:00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti Saluti e introduzione ai lavori 10:30 Dott. Maurizio Pasquali, Sindaco San Vito Romano – Capofila del Distretto Socio Sanitario RM 5.5 10:40 Dott. Lorenzo De Paolis, Assessore alle politiche sociali di San Vito Romano – Capofila del Distretto Socio Sanitario RM 5.5 10:50 Dott.ssa Alessandra Troncarelli, Assessore politiche sociali, welfare, beni comuni e ASP (Azienda pubblica di servizi alla persona) della Regione Lazio 11:00 Dott. Antonio Mazzarotto, Dirigente Area famiglia, minori e persone fragili – Regione Lazio Le azioni per la Vita Indipendente 11:15 Dott. Enrico Pompili, Direttore UOC, Psichiatra Palestrina- Colleferro, DSM-DP ASL Roma 5 Interventi integrati nel territorio 11:30 Dott.ssa Patrizia Pietri, Dirigente Psicologo CSM Palestrina-Referente CD Palestrina DSM-DP ASL Roma 5 Percorso di autonomia e riabilitazione sociale 11:45 Dott.ssa Raffaella Fiele, Assistente sociale distrettuale Il Case Management nei progetti individuali di Vita Indipendente 12:00 Dott.ssa Tiziana Biolghini, Consigliera Città Metropolitana, ex Dirigente Regione Lazio Co-progettazione e budget di salute 12:15 Dott.ssa Luisiana Colombo, Direttore UOC Distretto Sanitario di Palestrina ASL RM 5 Il percorso di valutazione e il progetto di vita 12:30 Dott.ssa Angela Pochesci, Presidente Coop. “Le Ginestre Onlus” Dal durante al dopo di noi: tra paure e speranze verso la pensabilità dell’autonomia. Il viaggio delle famiglie del sovrambito RM 5.5- 5.6 12:45 Dott. Guido Trinchieri, Presidente U.F.Ha. Unione Famiglie Persone con Disabilità Le famiglie che si prendono cura di persone con disabilità: situazione attuale e prospettive 13:00 Conclusione 13:20 BUFFET con prodotti da agricoltura sociale e biologica – Coop. Agr. La Sonnina Saluti e ripresa dei lavori 14:20 Dott. Rodolfo Lena, Consigliere regionale – Presidente commissione sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria welfare 14:30 Dott.ssa Giuseppina Turco, Presidente Coop. Sociale “Il Melograno” Sperimentazione e realizzazione dei progetti di Vita Indipendente nel Distretto RM 5.5 14:50 Dott.ssa Lucia Margaritelli, Socia Coop. “La Sonnina” Percorsi di agricoltura sociale 15:10 Dott.ssa Mariarita Leotta, Psicologa Coop. Sociale “Il Melograno” La realizzazione degli interventi tra accompagnamento e percorsi individualizzati 15:30 I protagonisti del progetto: testimonianze ed esperienze 15:50 Dibattito e chiusura dei lavori 16:30 Saluti finali
Il Presidente di U.F.Ha., Guido Trinchieri, è intervenuto il 16 settembre 2022 al convegno “Le persone con disabilità di fronte al futuro: le Fondazioni, tipologia ed esperienze”, tenutosi presso l’Auditorium di Orbetello.
A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, l’attuazione delle politiche sociali, che hanno la loro matrice nella Legge 328/00 (varata prima della citata riforma costituzionale), è responsabilità delle Regioni.
all’articolo 9, il: «piano personalizzato di assistenza»;
all’articolo 12, comma c, la: «realizzazione di reti di sostegno e di strutture residenziali di tipo familiare all’interno della comunità, a favore di persone con grave disabilità e delle persone con sofferenza psichica prive di adeguato sostegno familiare per interventi del prima e del dopo di noi. In tale contesto sono promossi interventi ed azioni mirati alla fase del durante noi, al fine di garantire la progressiva presa in carico della persona con disabilità, anche grave, durante l’esistenza in vita dei genitori, rafforzando quanto previsto in tema di progetti individuali per le persone disabili nonché di favorire la deistituzionalizzazione dei servizi alla persona e assicurare la continuità di cura, la dignità e l’autonomia della persona con disabilità priva di sostegno familiare».
È perciò competenza delle Regioni – della Regione Lazio nello specifico – attuare politiche che diano al problema del “Dopo di noi” una soluzione solidaristica ed universalistica secondo i princìpi della democrazia, che la citata Legge Regionale 11 ha egregiamente interpretato.
La Legge 112 del 22 giugno 2016, emanata nel frattempo dallo Stato, in un contesto riconosciuto come emergenziale, fornisce importanti strumenti normativi ed un fondo che va inteso a supporto dell’attuazione della citata legge 11.
L’ANALISI STATISTICA
Facciamo riferimento alla nota ISTAT del 31 Maggio 2017 che illustra le principali informazioni sui disabili e sui servizi per la disabilità con particolare riguardo ai temi di interesse della Legge 112/2016. Tali informazioni sono state trasmesse in due audizioni rese:
nell’ottobre 2014, alla Commissione “Affari sociali” della Camera dei Deputati;
nell’aprile 2016, alla Commissione “Lavoro, Previdenza Sociale” del Senato a supporto alla discussione dei progetti di legge in materia.
Circa la metà delle persone con disabilità grave, con meno di 65 anni, non riceve aiuti dai servizi pubblici; pertanto, il carico dell’assistenza grava completamente sui familiari conviventi.
Sulle circa 52 mila persone che vivono sole (sempre con meno di 65 anni), il 23% usufruisce di assistenza erogata da servizi pubblici (sanitaria o socio-sanitaria), il 15,5% paga l’assistenza non sanitaria per le attività di cura della persona. In caso di necessità, il 54% ricorre solo all’aiuto di familiari non conviventi (28 mila persone). Il 19%, pari a circa 10 mila persone, non può contare su alcun aiuto. Si tratta di un segmento di persone con gravi disabilità, in condizioni particolarmente critiche, per le quali il “Dopo di noi” è già iniziato
La platea dei potenziali destinatari di interventi per il “Dopo di noi”, è costituita da un totale di circa 127mila persone, di cui:
38 mila persone con gravi disabilità al di sotto dei 65 anni che vivono sole ed hanno perso entrambi i genitori;
89 mila persone che vivono con genitori anziani (aventi un’età superiore ai 64 anni).
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Le condizioni particolarmente critiche del 19% delle persone con disabilità (circa 10 mila) per le quali, come si è detto il “Dopo di noi” è già iniziato, hanno motivato il legislatore nazionale ad affrontare questa materia, sostanzialmente di competenza regionale (sollecitato anche da uno dei tanti fatti di cronaca, che ha visto un padre sopprimere il proprio figlio disabile). Se nel percorso parlamentare si fosse mantenuto lo spirito della legge, peraltro chiaramente esplicitato nel titolo “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone condisabilità grave prive del sostegno familiare.” Prendendo come riferimento, ad esempio il finanziamento di 78,1 milioni di Euro (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 62 del 13 marzo 2021), avremmo avuto un contributo annuo pro capite di circa 7.800 €, non risolutivo! tuttavia significativo rispetto alla platea ipotizzata. Invece la platea dei potenziali destinatari a cui la Legge 112/2016 si rivolge è di circa 127 mila persone; ciò significa che i fondi resi disponibili (con riferimento ancora alla G.U. sopra citata) equivalgono a circa 615 € annui pro capite.
Pur tenendo conto che dette risorse vanno aggiunte al fondo FNPS e FNA e ad altre linee di finanziamento regionali, statali ed europee, dai dati disponibili e dall’esperienza che vivono le famiglie delle persone con disabilità, risulta del tutto evidente una forte sproporzione fra i bisogni e l’insieme delle risorse pubbliche messe a disposizione.
Le “Linee guida operative regionali (Deliberazione 5 agosto 2021, n. 554)” ipotizzano anche percorsi volti a favorire la deistituzionalizzazione. Pertanto, in una situazione in cui la maggioranza delle strutture residenziali è di carattere comunitario (mediamente oltre il 90%, mentre solo il 9,6% è di tipo familiare), diventa palese che il sistema di “dopo di noi” che si sta costruendo territorialmente con la Legge Regionale n. 11 del 10 agosto 2016 non ha alcuna possibilità di dare risposte efficaci, solidali e universali alle aspettative di famiglie allo stremo.
La debolissima risposta delle famiglie alla Manifestazione di Interesse della Regione Lazio per la identificazione di un patrimonio immobiliare finalizzato al “Dopo di noi” evidenzia allo stato attuale le difficoltà, i dubbi e la mancanza di fiducia delle famiglie che debbono decidere di affidare i propri cari e i propri beni a una istituzione pubblica.
L’IMPEGNO INELUDIBILE
Sulla base delle considerazioni svolte, che indicano evidenti criticità del sistema pubblico, è necessario che le Regioni:
promuovano indagini statistiche che restituiscano l’immagine reale della situazione e confermino, smentiscano o circostanzino le ipotesi e le valutazioni sopra esposte;
definiscano un dettagliato cronoprogramma delle attività, che assicurino l’efficace ed efficiente attuazione delle norme esistenti sul “Dopo di noi” in tempi certi e brevi,risposte da troppo tempo attese dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie;
valutino l’opportunità di integrare il sistema di welfare, che si sta costruendo territorialmente con la legge regional 10 agosto 2016 n. 11, con strumenti che vedano un diverso ed effettivo coinvolgimento delle famiglie e delle comunità, fino alla definizione del modello ottimale, anche attingendo alle migliori pratiche attuate in altre realtà territoriali.
PROPOSTA: FONDAZIONE DI COMUNITA’
Nell’ambito dell’attività di cui al punto c), riteniamo imprescindibile l’approfondimento, la definizione e l’eventuale validazione normativa del modello della “Fondazione di Comunità” (o “di Partecipazione”), in quanto praticato con successo in diverse realtà del territorio nazionale con soddisfazione delle famiglie e dei soggetti pubblici e privati coinvolti.
Questo strumento, reinventato negli anni 90 negli Stati Uniti, è particolarmente versatile, vicino all’utente e consente il suo coinvolgimento, unitamente ai soggetti pubblici e privati. L’affidabilità, la stabilità e l’immutabilità degli scopi statutari sono le condizioni che consentono di acquisire la fiducia delle famiglie, necessaria per affidare i loro figli ed i loro beni, nonché per catalizzare e attrarre le sensibilità anche di eventuali soggetti economici.
Tale modello supporterebbe le Regioni ad adempiere i loro obblighi istituzionali con il concorso di risorse private aggiuntive; con il solo onere di mettere a punto opportuni strumenti di supporto, di controllo e di governance che agevolino l’impegno delle amministrazioni locali: Comune, Municipio e ASL.
Il circolo virtuoso, che questo modello è in grado di attivare porterebbe all’auto sostenibilità economica del sistema. Analogie con le antiche forme di solidarietà territoriale, che hanno generato patrimoni cospicui. ancora oggi nella disponibilità delle IPAB, mutatis mutandis costituiscono un modello storico di riferimento.
In questi anni, in Italia il ricorso a questo tipo di fondazioni è sempre più frequente così come si sono moltiplicati i lavori tecnico-scientifici che trattano l’argomento.
GRUPPO DI STUDIO DI PISA
Presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, è attivo uno specifico gruppo di studio, particolarmente qualificato,
Le Fondazioni di comunità o dii partecipazione sono realtà “sia private sia partecipate dagli enti pubblici, capaci di raccogliere e vincolare il patrimonio proveniente da una comunità territoriale di riferimento al perseguimento di fini di solidarietà sociale e tutela dei diritti delle persone in condizione di disabilità, in un contesto in cui l’intera collettività è chiamata a partecipare insieme alle istituzioni alla realizzazione di percorsi di inclusione” (Carrozza e Biondi Dal Monte 2012).
Le Fondazioni di partecipazione mescolano insieme elementi tipici delle associazioni e delle Fondazioni, in particolare la democraticità e la partecipazione (caratteristiche della dimensione associativa) con la stabilità dei fini e la tutela del patrimonio (riconducibili alla natura di Fondazione).
Tali elementi favoriscono la possibilità di coinvolgere i territori e le comunità nella programmazione, gestione e finanziamento dei servizi in quanto nuovi soggetti, sia pubblici che privati, possono aderire alla Fondazione, stabilirne le modalità operative e partecipare con le proprie risorse (economiche, professionali, di tempo) alla sua realizzazione.
Un altro tratto distintivo è il protagonismo delle famiglie (Barnes 1999).
La Fondazione di partecipazione non è un servizio o un ente terzo in cui le famiglie possono “inviare” i propri familiari disabili, bensì un’organizzazione promossa e governata dalle stesse famiglie, uno strumento per rinforzare la propria azione di cura (intesa come “care”) ed estenderla nel futuro quando non saranno più in grado di occuparsi dei figli.
Infine, la Fondazione di partecipazione non è un’organizzazione isolata bensì una realtà integrata sul territorio e inserita nelle reti formali e informali della comunità (Folgheraiter 2006) e del sistema di welfare locale (Bifulco 2015).
Il Presidente dell’U.F.Ha. – Unione Famiglie Handicappati, Guido Trinchieri, è stato ospite di Gerardo D’Amico al programma “Basta la salute” su RaiNews24, raccontando la sua esperienza personale nella gestione dei suoi figli nel corso dell’emergenza coronavirus e delle necessità dei disabili, che avrebbero bisogno del supporto della medicina del territorio in questo periodo difficile.
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